L’Oggetto di cui parleremo in questo articolo è di quelli che mette in soggezione, capace di farti correre un brividino lungola schiena al sol pensiero. In noi suscita emozioni forti, simili a quelle che una Tela di Picasso o una Scultura del Bernini potrebbero scaturire in un Critico d’Arte (con le dovute proporzioni).
Ci auguriamo che anche voi, gentili lettori, sentirete le stesse vibrazioni.
Stiamo parlando di uno dei più alti simboli del motorismo Mondiale, nell’epoca più mitica e florida che tale ambito abbia mai conosciuto: gli anni ‘60, la vera età dell’oro delle quattro ruote.
Iniziamo col dire che questo oggetto è tuttora avvolto da un alone di mistero, nel mondo dei collezionisti di insegne: alcuni sostengono addirittura non sia mai esistito, e questo articolo farà chiarezza soprattutto per loro, poiché non solo esiste, ma è addirittura nelle nostre mani. Possiamo percepire l’odore della benzina combusta dai tanti V12 che ha visto uscire dai cancelli della propria concessionaria, dove questa insegna troneggiava sulla porta d’ingresso, indicando a tutti quale lingua si parlasse all’interno di quelle mura: il Modenese.
Capiamo perfettamente il vostro attuale stato d’animo, misto di curiosità e fastidio per tanti preamboli: siamo spiacenti, male cose belle si fanno desiderare.
Un ultimo indizio, prima di svelare finalmente l’arcano, che vi aprirà gli occhi una volta per tutte: nei primi anni ‘60, questa insegna ha fatto compagnia alla vettura più ambita nella Storia dell’Automobile, colei che ha dato il titolo all’articolo:
Sua Eccellenza, La Ferrari 250 GTO.
E’ quindi con immenso piacere che introduciamo (finalmente, direte voi) la Regina delle insegne:
l’Insegna Smaltata Ferrari, direttamente dagli anni ‘60.
L’insegna in questione proviene dalla storica concessionaria Crepaldi di Milano, fondata da Gastone Crepaldi, vero e proprio baluardo del Cavallino dagli anni ’50 fino ai ‘90, quando l’attività chiude tristemente i battenti trascinando con sè parte della storia della Ferrari, che proprio lui aveva aiutato a costruire come uno dei principali distributori mondiali.
Insieme a Luigi Chinetti (Scuderia N.A.R.T. e Chinetti Motors), il Cav. Vincenzo Malagò (Motor s.a.s, ora SaMoCar), Jacques Swaters (Ecurie & Garage Francorchamps) e pochi altri, avevano creduto sin da subito nel sogno del “Vecchio”, conosciuto anche come Enzo Ferrari.
Veniamo ordunque all’Insegna, che fu prodotta alla fine degli anni ‘50 da una Smalteria locale, per essere destinata all’ingresso dello stabilimento Ferrari ed alle Concessionarie Ufficiali. Considerato l’esiguo numero di Concessionarie in quel periodo, potete desumere la rarità dell’oggetto.
l’Insegna è composta da 2 parti principali: l’insegna smaltata ed una cornice in alluminio spazzolato, che va ad incastonare perfettamente il logo e la scritta, coferendole un’allure di sportività che richiama le vetture da corsa del periodo.
La qualità della smaltatura e della cornice è altissima, tutte le grafiche presentano un leggero rilievo, e l’incastro tra cornice ed insegna è semplicemente perfetto, ancora oggi, dopo oltre 60 anni.
In alcuni degli esemplari esaminati nel corso degli anni, abbiamo notato la presenza di una crociera posteriore, utile all’affissione dell’insegna.
Concludiamo quindi l’articolo sottolineando che l’insegna presentata fa parte della nostra Collezione Permanente e, pertanto, non è disponibile per l’acquisto.
Ci auguriamo che questo articolo abbia arricchito la vostra conoscenza e, per ulteriori domande o precisazioni, vi invitiamo a condividerle nei commenti sotto l’articolo.
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