Il mercato dei falsi
Negli ultimi anni, si è registrato un notevole incremento della domanda di oggetti da collezione, determinando un conseguente aumento dei prezzi di vendita. In alcuni casi, tali prezzi hanno raggiunto quote record, precedentemente riservate al mondo dell'Arte. Questa crescente richiesta ha incentivato i falsari a perfezionare le proprie tecniche, producendo repliche sempre più accurate. Tale fenomeno, associato alla buona fede dei collezionisti, ha creato le condizioni ideali per la diffusione sul mercato di oggetti contraffatti, presentati come autentici. La situazione è ulteriormente complicata dalla difficoltà delle piattaforme online nel discernere con certezza l'autenticità degli articoli, spesso a causa della mancanza di competenze specifiche nel settore.
Come riconoscere un falso?
Quando ci si pone questa domanda, è essenziale comprendere che non esiste un insieme di regole universalmente applicabili per tutti gli oggetti da collezione, ma è necessario esaminare ciascun caso individualmente. Ciò implica fare affidamento sulla propria conoscenza, consultare la letteratura di settore e ascoltare l'esperienza di coloro che sono più esperti di noi. A differenza dei nostri concorrenti, garantiamo la presenza di almeno un esperto per ciascun settore, spesso addirittura più di uno nello stesso campo, poiché crediamo fermamente che la conoscenza di ognuno sia intrinsecamente legata alla propria esperienza, e che il confronto con gli altri possa solo arricchire il processo di valutazione. Nel contesto dell'autenticazione sulla nostra piattaforma, non è mai un singolo esperto a gestire l'intero processo, bensì un gruppo di persone che confrontano le proprie opinioni.
Il paragrafo successivo ci vedrà immersi nell'analisi di alcuni degli oggetti più ambiti nell’attuale mercato del collezionismo vintage: le insegne pubblicitarie smaltate, considerate in alcuni casi vere opere d'arte pop, e non solo per il loro valore monetario, ma perché portano con sé un modo di comunicare e di fare pubblicità proprio di epoche passate, e che probabilmente non rivedremo più. Alcuni tra i più importanti illustratori si sono “sfidati” a colpi di pubblicità nel corso dei decenni del ‘900, rendendo alcune di esse delle vere e proprie icone identificative del Costume di un Paese, in particolare l’Italia, che è sempre stata un riferimento nel campo del design e della comunicazione.
Rosso Campari
Forniremo alcune indicazioni, probabilmente già note agli esperti, ma utili per chi si avvicina al mondo del collezionismo vintage, su come riconoscere una insegna smaltata non autentica. Prenderemo ad esempio un’insegna smaltata Campari Soda, tra le più diffuse nei Bar ed Enoteche di tutta Italia durante gli anni ’50 e ’60.
Questa tipologia di insegna ha dimensioni di 200×100 cm circa, e riporta quasi sempre il marchio della smalteria produttrice, che tipicamente era Cavalieri Pubblicità Vicenza o Smalterie Lombarde. Tuttavia, in esemplari non perfetti, potrebbe accadere che il marchio non sia più visibile, soprattutto nelle versioni delle Smalterie Lombarde che lo riportano lungo il bordo esterno, zona suscettibile di consumarsi finendo per far scomparire la marcatura. Sfortunatamente, queste caratteristiche da sole non sono sufficienti a garantire l’autenticità del pezzo, poiché sono presenti anche nei falsi.
È quindi fondamentale esaminare il retro dell’insegna, che dovrebbe presentarsi in nero di base con alcune macchie di ruggine scura sparse, dovute all’età del pezzo. Se si notasse un retro completamente arrugginito mentre la parte frontale dell’insegna apparisse perfettamente conservata, ciò dovrebbe sollevare dubbi sulla genuinità dell’oggetto. Alternativamente, se la ruggine dovesse presentarsi di un colore arancione chiaro, uniforme su quasi tutta la superficie, con elevata probabilità saremmo difronte ad un falso.
Per ulteriori verifiche, esaminiamo attentamente i fori di fissaggio. Nelle insegne contraffatte, è frequente osservare una sottile patina di ruggine arancione su tali fori, che è indice di ruggine artificiale e recente. Di norma, nelle insegne contraffatte vengono deliberatamente replicati i segni del tempo,manifestandosi spesso soltanto agli angoli e risultando assenti nel resto dell’insegna. Questo è del tutto improbabile,considerando le dimensioni considerevoli di un oggetto lungo due metri. Un altro dettaglio molto rilevante è che le insegne contraffatte presentano smaltatura in rosso anche lungo tutto il bordo esterno, a differenza delle autentiche, che hanno bordo nero. In conclusione, mostriamo due esempi di insegne Campari Soda autentiche ed uno contraffatto, in modo che possiate visualizzare chiaramente quanto discusso in questo articolo.